LA PALLINA DA GOLF
Tra gli oggetti del golf è proprio il più piccolo, la pallina da golf, ad aver vissuto le più importanti trasformazioni.
Originaria della costa Est della Scozia, la prima pallina da golf era fatta di legno. Le notizie sono poche, ma questa pallina, poco efficiente, era fatta con legni duri come il Faggio o il Bosso e fu usata dalla metà del XV secolo fino al XVII secolo, fino a quando non fu ideata la pallina di piume.
Il golf come lo conosciamo, infatti, venne giocato nel 1618 con una pallina di pelle, riempita di piume d’oca o di pollo. Diversi pezzi di robusta pelle, venivano accuratamente cuciti, lasciando una piccola apertura per poter rovesciare l’involucro. Le piume, nella quantità contenuta in un “cappello a cilindro” all’epoca indossato dai gentiluomini, dopo essere state bollite e ammorbidite, venivano pazientemente pressate all’interno, prima di fare l’ultima cucitura. La pallina, sorprendentemente dura, così riempita di piume, veniva martellata delicatamente per conferirgli la necessaria sfericità e alla fine ricoperta da diversi strati di vernice. A causa del tempo impiegato, della difficoltà e della complessità della costruzione, le palline erano relativamente molto più costose di oggi, in alcuni casi costavano più degli stessi legni.
Questo fragile “missile” fu usato per almeno 2 secoli, rimpiazzato solo dall’avvento della pallina in Gutta Percha, un albero molto comune in Malesia, è duro ma non fragile e diventa morbido e malleabile alla temperatura dell’acqua bollente. Si pensa che la prima pallina in “Gutta” sia stata realizzata nel 1848 dal Reverendo Dr. Robert Adam Paterson. La più lunga durata della pallina, insieme al suo più basso costo, alla resistenza all’acqua, alla maggiore distanza, produsse una sorta di ringiovanimento del gioco del golf e non senza qualche resistenza da parte dei tradizionalisti, la Gutta rimpiazzò la pallina in piume.
Questa pallina fece sviluppare enormemente il gioco del golf anche se i golfisti scoprirono subito quanto fosse difficile renderle lisce riscaldandole e rullandole dopo il gioco, per riparare i tagli della morbida Gutta.
Più tardi vennero introdotti stampi d’acciaio o presse che creavano palline uniformi con particolari incisioni dalla forma più varia. La struttura della superficie e i motivi impressi sulle palle in Gutta.percha si evolse dalle prime imitazioni delle legature delle palline con le piume a quelle molto dettagliate e simmetriche che migliorarono notevolmente il volo della palla. Le palline più note furono quelle marchiate dei fabbricanti di legni scozzesi come Morris, Robertson, Gourlay e Auchterlonies.
Pochi sono stati i cambiamenti in qualsiasi altro sport se paragonati a quelli del Golf, portati dalla pallina in caucciù. Questa pallina da golf fu inventata da un golfista di Cleveland in Hoaio, Coburn Haskell insieme con Bertram Work della società B. F. Goodrich Company. La pallina era caratterizzata da un filo di caucciù arrotolato intorno ad un solido nucleo. Ben presto la Gutta-percha lasciò il passo al rivestimento Balata che fu sviluppato agli inizi del 1900. I fino ad allora popolari segni sulle palline, lasciarono gradualmente il passo alle più aerodinamiche fossette o dimples che conosciamo oggi e usate per la prima volta nel 1908. Il loro significato va ovviamente ricercato nella fisica: se la pallina fosse completamente liscia, in volo ad alta velocità, vedrebbe generarsi sulla parte frontale una pressione molto alta per il contrasto con l’aria, e sulla superficie posteriore, la creazione di un vuoto. Attorno alla pallina il flusso d’aria produrrebbe dei moti vorticosi, che la farebbero notevolmente rallentare. La presenza delle fossette determina invece una ridotta turbolenza dei vortici, aumentando la portanza, e facendo acquistare alla pallina una maggiore aerodinamicità.
Il 1 Gennaio del 1932 lo standard della dimensione e del peso della pallina, fu stabilito dall’ United States Golf Assn: 1,68 pollici (42,67 mm) di diametro ed un peso di 1,62 once (45,93 grammi).
al giorno d’oggi…
Con le evoluzioni tecnologiche, le palline sono diventate via via più veloci. La velocità raggiunta dalla pallina scagliata in una gara dal professionista canadese Jack Zuback in un torneo nel 2007, ha raggiunto i 328 Km/h. Davvero impressionante, se pensiamo che Valentino Rossi con la sua Yamaha ha raggiunto la velocità massima di 322 Km/h, e che un aereo decolla quando supera i 259 Km/h.
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